quarta-feira, 11 de fevereiro de 2009

Un calabrese coi baffi


Alla fine della primavera e in fondo all'isola di Florianopolis, la baia di Matadeiro ci aspettava sotto una pioggia fitta e fina. Siamo arrivati di sera impacchettati in impermeabili di plastica frusciante.
Dopo una cena in un ristorante deserto ad Armação abbiamo passato il ponticello, di cemento e senza alcuna ringhiera, abbiamo seguito la stradina pure di cemento e probabilmente armato, poi abbiamo salito la scala.
Anni addietro il ponticello non c'era e l'unica opzione per raggiungere la spiaggia era rimboccarsi i pantaloni eventuali e mettere i piedoni nell'acqua, i pesci fuggivano disperati, tutte le volte che guadavo il fiume, ma ció era possibile solo quando c'era la bassa marea, allora stavano più attenti.
Da la sopra l'abbiamo ammirata, un po', prima di scendere... come l'avevo rivista tante volte in sogno: ubriacante di bellezza, di passato e, speravo, anche di futuro.
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Abbiamo passato la notte nella prima pousada che abbiamo trovato. mi pareva che nessuno mi avesse riconosciuto, c'erano pochissime persone in giro. Tra noi due c'era un'aria di pace e di allegria e tutto stava andando bene, eravamo stanchi per il viaggio e non ho bevuto nemmeno troppo.


Maurizio Bardoni - L'emigrante alternativo
...é disso que estou precisando, urgentemente, de mar. Amar. De preferência (Ponta das Canas, Matadeiro, Armação, Mole, Lagoinha... qualcuna!) em Floripa. Que saudade!

Um comentário:

Cezar Dias disse...

foto tirada por mim lá onde se vendia minhocas pra pescaria